Il fatto che molti rischiano, come sempre di fare i riempitivi e non tutti ci stanno con i tempi che corrono. Sono in molti quelli che mirano al trionfo e poi rischiano solo di portare i voti per la coalzione e rimanere con un pugno di mosche. Si dimentica che però la gavetta richiede anche questo e poi la democrazia dove la mettiamo? Boh, dove sta meglio.
Al centro destra abbiamo l'assessore alle pari opportunità e servizi vari uscente, spodesta il sindaco Cordoma che non avrà l'opportunità di sottoporsi al giudizio del popolo. La Musa, scippando la corte al sindaco uscente, formata da Pdl, La destra e varie liste civiche, tra le più famose Arcobaleno di Di Blasio, Rialzati Abruzzo di Masci, Libero di Carbani, rappresenta la continuità delle politiche di Cordoma, fiera spalla in giunta, ne ha sempre appoggiato le scelte.
Maragno ha fondato il polo per l'alternativa mandando in frantumi i sogni dell'Udc di creare il nuovo polo che si è consolato subito, dopo essersi guardato intorno, preferendo il centro sinistra di Di Mattia, la novità delle elezioni a Montesilvano.
E mentre Maragno è seguito da Repubblicani, Api e fli, Mpa, e altre liste civiche, in cui troneggia Vittorio Gervasi, Attilio Di Mattia è retto, oltre che da UDc, da PD, IDv, Sel/PDCi, e altre liste civiche.
Rifondazione Comunista e i verdi portano Corrado Di Sante, coordinatore provinciale, giovane attivista, che visse le vicende di Genova.
Ingresso della Lega Nord da non confondere con la Sud Ausonia che regge Musa. La nord ha un candidato sindaco. Gianluca Milillo, graduato della finanza.
Altro candidato sindaco è Marco Forconi retto da Forza Italia, andato alla ribalta per le dimostrazioni e occupazioni degli ultimi tempi.
Il Movimento 5 stelle non si allea con nessuno e va in scena con un candidato sindaco di 20 anni soltanto, Manuel Anelli.
Il Cantiere per l'Alterntiva, fondato dall'ex direttivo Sel di Montesilvano, si butta in pista candidando Enrico Di Paolo, ex rifondazione comunista.
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